Nei giorni scorsi è stato rinnovato il CCNL per i dipendenti delle imprese di restauro di beni culurali – con decorrenza dal 6 marzo 2024 al 5 marzo 2027 – firmato dalla Federazione Nazionale UGL Costruzioni , da FederTerziario, da FINCO e dall’ Associazione Restauratori d’Italia con l’assistenza tecnica di ANCL – Associazione Nazionale dei Consulenti del Lavoro.
Un contratto specialistico, un riferimento fondamentale e imprescindibile nell’ambito della tutela e conservazione del nostro patrimonio, che sostiene il ruolo distinto delle figure professionali del Restauratore di beni culturali e del Tecnico del restauro e che si differenzia rispetto ad altre tipologie contrattuali riferibili genericamente a lavorazioni di tipo edile e/o artigianale.
In tal senso il rinnovo del contratto segna un ulteriore rafforzamento e perfezionamento dell’autonomia delle imprese e dei professionisti che operano nel settore.
Molte le novità, tra cui un adeguato aumento retributivo, un ampliamento delle tutele anche in materia di previdenza sanitaria e, grazie al fondo paritetico nazionale FondItalia, l’opportunità di una formazione continua, basilare per la salvaguardia e la valorizzazione delle competenze.
Tramite l’ente bilaterale vengono assicurate ai lavoratori le tutele economiche e normative attinenti la salute e la sicurezza sul lavoro.
L’ambito di applicazione del CCNL ARI è strettamente connesso con l’attività di restauro specialistico e in conformità a quanto previsto dal nuovo Codice dei contratti garantisce ai propri dipendenti equivalenza di tutele rispetto ad altri contratti di categoria.
Confronto livelli retributivi CCNL restauro BBCC
Appena sarà stata depositata presso il CNEL la 4a edizione del CCNL sarà pubblicata in forma integrale.