Perché iscriversi

A.Lorenzetti, Buon governo, Brautzug - A.Lorenzetti /Buon Governo, Bridal Proc. -La nostra professione è in un momento difficile ma la cosa più devastante è che, invece di unirci, ci concentriamo sulle nostre peculiarità e siamo poco attenti ad ascoltare o valutare anche le cose da altre angolazioni.

Questo è invece il momento della responsabilità: solo mettendoci in discussione con serietà possiamo pensare di vincere la deriva culturale in cui la nostra figura professionale sta per essere, definitivamente, travolta.

L’ARI è una casa comune in cui si lavora con serietà e dedizione, democratica al punto da permettere al suo interno la nascita di iniziative molto diverse o conflittuali. Questo è il momento dell’onestà intellettuale, della professionalità e della competenza, della collaborazione.

Perché iscriversi all’ARI?

Perché l’ARI è aperta a tutti coloro che hanno i requisiti di qualifica disposti dalla legge e non solo ad alcuni.

Per statuto l’ARI è il luogo d’incontro per tutti i restauratori che abbiano voglia di confronto e partecipazione. Si adopera per scopi che riguardano tutti e il nuovo regolamento interno permette una gestione più efficiente e democratica.

I più importanti obiettivi sono:

  1. Sostenenere l’elevato profilo di competenza del restauratore di beni culturali.

  2. titolo accademico. Studiare il quadro formativo pregresso, i titoli e le competenze acquisite, individuare connessioni e transizioni con il titolo previsto dalla norma a regime.

  3. valore legale del titolo di studio: Sostenere che la qualifica possa permettere di accedere alla formazione post laurea e ai concorsi pubblici.

  4. ambito europeo: Contribuire alla riorganizzazione legislativa attraverso la  partecipazione alle attività di E.C.C.O.

  5. qualifica professionale e imprese: Concorrere a identificare il settore di specializzazione in modo autonomo rispetto all’edilizia, sin dalla fase di progettazione.

  6. direttive europee: Sollecitare modifiche sostanziali al codice dei contratti, seguendo le direttive europee ma tutelando la peculiarità dei beni culturali italiani.

  7. CCNL aggiornare costantemente e divulgare le specificità del CCNL di lavoro per i dipendenti delle imprese di restauro.

  8. formazione permanente: organizzare corsi di aggiornamento, formazione continua (con possibilità di riconoscimento di crediti) o per accesso ai bandi europei.

  9. professioni dei beni culturali: promuovere un corretto rapporto interdisciplinare.

  10. volontariato: inquadrare le attività di volontariato connesse ai beni culturali.

Per fare tutto questo serve un’imponente quantità di energie, che i componenti del CD ed i soci che collaborano ai lavori, mettono a diposizione in maniera assolutamente gratuita.

In ultimo vorrei dirti che per ottenere qualcosa non basta lamentarsi: bisogna agire, assumersi la responsabilità, metterci anche il proprio impegno ed in un momento così difficile sarebbe una delusione saperti lontano, distante o peggio disinteressato.

L’ARI ha bisogno anche di te…..ti aspettiamo!

 

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