Siglato il nuovo CCNL Restauro 2016-2019

CCNL

Firmato dall’ARI il CCNL per i dipendenti delle Imprese di restauro di Beni Culturali mobili e superfici decorate di beni architettonici

L’ARI, Associazione Restauratori d’Italia, ha siglato il nuovo CCNL per i dipendenti delle Imprese di restauro di Beni Culturali mobili e superfici decorate di beni architettonici dipendenti delle imprese di restauro, di concerto con le altre sigle: Federerziario, Ugl, Finco, CFC, Confimea, FederMiddleManagement. Il nuovo testo sostituisce il precedente Contratto, in scadenza il 1° settembre 2016, ed è già in vigore dal 1° giugno 2016 fino al 31 maggio 2019. In linea con i più recenti orientamenti (L. 148/2011), il CCNL prevede parametri e incrementi retribuitivi che scatteranno a partire dal 1° gennaio 2017 e subiranno progressivi adeguamenti, secondo le indicazioni delle retribuzioni tabellari, il 1° gennaio 2018 e il 1°gennaio 2019.

Si tratta di una tappa di fondamentale importanza per il settore del Restauro di Beni Culturali mobili e superfici decorate di beni architettonici, non solo perché il Contratto individua il profilo specialistico delle figure professionali che operano nel settore, ma anche perché con la sua applicazione si riconosce la peculiarità dell’impresa di restauro, distinguendola senza più alcuna possibilità di equivoco dall’imprenditoria edile, la quale richiede invece l’impiego di mano d’opera con competenze del tutto diverse, quali operai, manovali, ecc . 

Il nuovo Contratto nel recepire la più recente normativa in materia di lavoro la inserisce in un contesto riformulato, dove l’evoluzione del “restaurare” corrisponde al profilo della formazione e qualificazione dei Livelli e dei Profili professionali previsti nella Classificazione dei lavoratori: A Super è riferibile al Quadro, A al Direttore Tecnico e al Responsabile Gestionale, B al Restauratore di Beni Culturali, C al Tecnico del restauro, al Tecnico del restauro con competenza settoriale e all’Amministrativo e D all’Operatore generico e all’Amministrativo.

Nel consolidare, dunque, il profilo autonomo delle imprese di restauro specialistico, il nuovo testo svincola definitivamente il lavoro dei dipendenti da ogni possibile sovrapposizione con settori diversi, cui spesso in passato si è fatto ricorso, come categorie assimilabili. Il CCNL apre, inoltre, la via allo sviluppo di argomenti di grande e specifico interesse, come il miglioramento continuo del livello di Sicurezza e Salute sul luogo di lavoro e tutela dell’Ambiente e la Formazione continua, reso possibile dalla Bilateralità tra le Parti e dalle opportunità date dai vari Organismi Paritetici (es. FondItalia, Fondo per la Formazione Continua e FormaSicuro, Organismo Paritetico per la Formazione e la tutela della Salute e la Sicurezza nei luoghi di lavoro.)

Le principali novità del testo risiedono anche in una migliore definizione di alcune applicazioni del “Contratto a tempo indeterminato”, che in relazione, ad esempio, alla tipologia delle lavorazioni tipiche del restauro e alle eventuali necessità impreviste che possono impegnare maggiormente l’impresa rispetto alle previsioni del contratto d’appalto, consentono il ricorso ad altre tipologie di rapporto di lavoro, nei limiti previsti dalla normativa. Il Contratto fissa poi la stipula di “Contratti a tempo determinato” nel numero di cinque lavoratori per singole unità produttive che occupino fino a quindici dipendenti e prevede anche il “Distacco Temporaneo”, ovvero la possibilità che il lavoratore sia temporaneamente distaccato, con mansioni equivalenti, da un’impresa di restauro ad un’altra di restauro, “qualora esista l’interesse economico produttivo dell’impresa distaccante, anche con riguardo alla salvaguardia del proprio organico professionale, a che il lavoratore svolga la propria attività a favore dell’impresa distaccataria”. Si tratta di un aspetto di flessibilità che intende tutelare l’organico d’impresa in tempi di grave crisi, consentendo al tempo stesso maggiori opportunità e continuità lavorativa anche al Dipendente.

L’ARI esprime perciò la propria soddisfazione per la sottoscrizione del CCNL che consolida un percorso già avviato, consapevole che una chiara e specifica disciplina del lavoro concorra alla tutela del patrimonio e delle attività ad esso correlate e con l’auspicio che il settore del restauro possa collocarsi quanto prima al centro di un rilancio civile, sociale ed economico.

(Il CCNL è anche scaricabile dal prezzario Beni Artistici DEI 2016)

I commenti sono chiusi